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  • Smart Working Trend 2018

    • 14 novembre 2018
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    • 1978
    Ecco i risultati dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, che ha presentato trend e numeri del Lavoro Agile nel nostro Paese.

    A poco più di un anno dall’approvazione della legge sul Lavoro Agile, in Italia continua a crescere lo Smart Working tra le grandi imprese e inizia a farsi largo anche nella Pubblica Amministrazione.

    Nel 2018 gli Smart Worker, lavoratori dipendenti che godono di flessibilità e autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro, disponendo di strumenti digitali adatti a lavorare in mobilità, sono ormai 480mila, in crescita del 20% rispetto allo scorso anno.

     

    Scopri nel dettaglio i risultati della ricerca, esposti durante Il Convegno dell'Osservatorio Smart Working:

     

    - Grandi imprese, PMI e pubblico

    Oltre una grande impresa su due (il 56% del campione) ha avviato progetti strutturati di Smart Working, adottando modelli di lavoro che introducono flessibilità di luogo e orario promuovendo la responsabilizzazione sui risultati (erano il 36% un anno fa). A queste, bisogna aggiungere un ulteriore 2% che ha realizzato una qualche iniziativa informale e l’8% che prevede di introdurre progetti nel prossimo anno. Tra le PMI invece lo Smart Working risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2017: l’8% ha progetti strutturati e il 16% informali.

    A differenza delle altre tipologie di organizzazioni però, è ancora elevato il numero di realtà che si dichiarano completamente disinteressate all’introduzione di questo nuovo modo di lavorare (38%).

    La pubblica amministrazione – dopo il primo slancio dato dalla riforma Madia – sta finalmente compiendo i primi passi avanti, ma siamo ancora all’inizio del percorso. Solo l’8% degli enti pubblici ha infatti avviato progetti strutturati in questo ambito.

     

    - Chi sono gli Smart Worker in Italia

    Nel 2018 il numero di lavoratori agili in Italia ha toccato quota 480mila, pari al 12,6% del totale degli occupati che, in base alla tipologia di attività del loro lavoro, potrebbero fare smart working. Si tratta prevalentemente di lavoratori di genere maschile (76%), appartenenti alla Generazione X (il 50% ha fra i 38 e i 58 anni di età) e residenti del Nord-Ovest del Paese (48%). Gli smart worker sono più contenti delle modalità con cui possono organizzare il proprio lavoro: il 39% di loro è completamente soddisfatto, contro il 18% degli altri lavoratori. Sono anche più soddisfatti anche del rapporto con i colleghi e con il proprio responsabile (40% contro il 23% degli altri lavoratori).

    I benefici del lavoro agile non sono solo in termini di equilibrio e soddisfazione individuale, ma anche di performance delle persone e dell’organizzazione nel complesso.

     

    - I modelli di Smart Working più diffusi

    Il modello più diffuso tra le grandi imprese comprende solo la possibilità di lavorare da remoto, scelta adottata dal 53% nelle grandi imprese, mentre il restante 47% dei progetti strutturati affianca al lavoro da remoto iniziative di ripensamento degli spazi.

    Rispetto al luogo in cui lavorare, invece, il 45% del campione delle grandi imprese lascia alle persone completa autonomia e libertà di scelta. Le altre organizzazioni preferiscono indicare i luoghi consentiti nel progetto di smart working: i più diffusi sono l’abitazione del lavoratore (80%), le altre sedi aziendali (74%), gli spazi di coworking (58%) e i luoghi pubblici (52%).

    Il 59% delle grandi imprese ha introdotto nuove tecnologie digitali per supportare i progetti di smart working, mentre nel 27% delle imprese gli smart worker erano già dotati delle tecnologie necessarie.

     

    In occasione del convegno di presentazione dei risultati della ricerca sono stati anche assegnati gli "Smart Working Award" 2018, il premio dell'Osservatorio per le aziende che si sono distinte per capacità di innovare le modalità di lavoro in quest'ottica.

    Hanno ottenuto il riconoscimento: A2A, Gruppo Hera, Intesa Sanpaolo per l’iniziativa “Hive Project – Il Futuro al Lavoro” e Maire Tecnimont. Grazie al progetto “Atom”, invece Zurich ottiene lo “Smart Working Impact Award”, premio indirizzato alle organizzazioni già vincitrici dello Smart Working Award, in cui il progetto negli ultimi anni ha avuto un impatto significativo sull’organizzazione.

     

    Vuoi approfondire l’argomento? Visita il sito www.osservatori.net

     

    Leggi anche il documento sull'esito della seconda edizione della Settimana del Lavoro Agile, promossa dal comune di Milano dal 21 al 25 maggio 2018, qui.

     


    Tags: smartworking smart working ricerca trend

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